

Alberto Burri è nato nel 1915, a Città di Castello, in Italia. Ha studiato medicina e prestato servizio in Africa come medico militare nell’esercito italiano durante la seconda guerra mondiale. Nel 1943, fu catturato e fu imprigionato in Texas, dove iniziò a dipingere come autodidatta. Dopo la fine della II Guerra Mondiale, nel 1946, Burri si trasferì a Roma, dove un anno dopo tenne la sua prima mostra personale alla Galleria “La Margherita”. Dal 1948, ha sviluppato il suo stile astratto unico, incorporando nella sua pittura diversi materiali come ferro, legno e plastica alle opere d’arte. I suoi primi esperimenti hanno coinvolto resine e pigmenti e sono chiamati Catrami, Muffe e Gobbi. Con sacchi e lenzuola ha dato origine alle serie Sacchi e Bianchi. A metà degli anni ’50, Burri iniziò a bruciare i suoi materiali, una tecnica che chiamò Combustione. Ben presto Burri iniziò ad attirare l’attenzione di critici e gallerie. Fuori dall’Italia, il suo lavoro è stato particolarmente apprezzato negli Stati Uniti, dove ha tenuto numerose mostre personali a partire dagli anni ’50. Nel 1965, ricevette il Gran Premio insieme a Victor Vasarely alla Biennale di San Paolo. La produzione dei suoi ultimi anni è dominata da Cretti, strati monocromatici di pittura con profonde crepe nella superficie. Alberto Burri è morto nel 1995, a Nizza, in Francia.